Il Maestro Organista Massimo Borassi interpreta alcuni Preludi alle Corali di Johann Sebastian Bach

Chiesa di Sant'Alessandro, Barzio

O Mensch, bewein' dein' Sunde gross BWV 622

“O uomo piangi il tuo grave peccato” è tratto dall’ Orgelbüclhein (Piccolo libro d’Organo) ed è basato sul mistero della Passione narrata dagli evangelisti. La forma è quella del “corale ornato” ossia la melodia originale affidata al soprano è abbellita e diminuita con figurazioni melodiche. L’intima cantabilità del brano è una profonda meditazione del sacrificio perpetuato il venerdì Santo. Struggenti i cromatismi finali in un “Adagissimo” indicato dallo stesso compositore, quasi a sottolineare la “sospensione sulla croce”.

“O uomo, piangi i tuoi grandi peccati,
per i quali Cristo lasciö il grembo di suo Padre
e venne sulla terra;
da una Vergine pura e soave
Egli per noi qui nacque
e volle farsi intercessore.
Egli diede la vita ai morti
e risanò tutte le malattie,
finché arrivò il tempo
che Egli fosse immolato per noi,
portando a lungo, inchiodato alla croce,
il pesante fardello dei nostri peccati”
Chiesa di Sant'Alessandro, Barzio

Christ lag in Todesbanden BWV 625

“Cristo giaceva nelle fasce della morte” è sempre tratto dalla precedente raccolta.

Qui assaporiamo l’esplosione trionfale della resurrezione: il rotolare della pietra del sepolcro è reso dalle figurazioni in catabasi (discesa) affidate al pedale, mentre la melodia è sempre affidata al soprano con i suoi valori originali.

Chi Siamo

Versetto I

Cristo giaceva nel sudario
sacrificato per i nosti peccati,
è resuscitato
e ci ha ridato la vita;
ci rallegriamo,
lodiamo il Signore
e gli rendiamo grazie
E cantiamo Alleluja, Alleluja!
Chi Siamo

Versetto II

Niente può impedire la morte
agli esseri umani,
siamo peccatori,
non ci sono innocenti.
La morte vince rapidamente
ogni nostra volontà,
non sfuggiamo al suo dominio.
Alleluja!
Chi Siamo

Versetto III

Gesù Cristo, figlio di Dio,
si è presentato al nostro posto
ed ha cancellato il peccato,
ha tolto così alla morte
ogni elemento di forza,
e la morte ha perduto
ogni suo potere.
Alleluja!
Chi Siamo

Versetto IV

È stata una guerra meravigliosa
lo scontro tra morte e vita.
La vita ottiene la vittoria
ed ha annientato la morte.
La Scrittura ha detto
come la morte vinca sull’altra
trasformandosi in una derisione.
Alleluja!
Chi Siamo

Versetto V

Ecco il candido agnello pasquale
secondo la volontà divina.
Alto sul legno della Croce
è stato sacrificato con amore,
il suo sangue segna la nostra porta,
allontana la morte dal credente,
il carnefice non ha potere contro di noi.
Alleluja!
Chi Siamo

Versetto VI

Celebriamo la grande festa
con la gioia e la felicità
che il Signore ci dispensa,
egli stesso è il sole
che illumina della sua grazia
tutto il nostro cuore.
La notte del peccato si è dissolta.
Alleluja!
Chi Siamo

Versetto VII

Mangiamo e rallegriamoci
del nutrimento della Pasqua,
il vecchio odio deve scomparire
di fronte al simbolo della grazia.
Cristo è il nostro nutrimento
e il nostro spirito sarà sazio.
Il credente non vuole una vita diversa.
Alleluja!
Chiesa di Sant'Alessandro, Barzio

Jesus Christus, unser Heiland BWV 665

“Gesù Cristo, nostro Salvatore” il titolo del corale tratto dall’autografo di Lipsia. In questo brano è più che mai evidente la correlazione tra testo e musica utilizzata dal grande compositore. Nella prima sezione è rappresentato il cammino della croce . L’ira di Dio e la sofferenza vengono sottolineati nella seconda e terza parte tramite l’uso di figurazioni dissonanti e cromatismi discendenti. La gioia delle resurrezione è efficacemente interpretata con l’inserimento di figurazioni più scorrevoli in una direzione ascendente.

“Gesù Cristo, nostro Salvatore, che ha allontanato da noi l’ira divina; con le Sue amare sofferenze, ci ha salvato dalle pene dell’Inferno”.
Chiesa Arcipresbiterale di San Martino, Calolziocorte (Lc)

Komm, Gott Schöpfer, heiliger Geist BWV 667

“Vieni, Dio Creatore, Spirito Santo” è un inno luterano per la Pentecoste, con parole scritte da Martin Lutero basate sul latino “Veni Creator Spiritus”. L’inno in sette strofe fu pubblicato per la prima volta nel 1524. Le sue melodie derivato dal canto dell’inno latino e da una successiva trasformazione di quella melodia.

Organo Serassi/Balbiani-Vegezzi-Bossi
Chiesa Arcipresbiterale di San Martino, Calolziocorte (Lc)

Wir glauben all an einen Gott BWV 680

“Crediamo tutti in un solo Dio” è un inno luterano, una parafrasi del credo, di Martin Lutero e pubblicato per la prima volta nell’inno corale di Johann Walter Eyn “Geystlich Gesangk Buchleyn”.

Organo Serassi/Balbiani-Vegezzi-Bossi
Civica Scuola di Musica G. Zelioli

Wir glauben all an einen Gott BWV 740

Organo Tamburini